Una singolare ispirazione
Per Edward Weston il nudo era un solido nello spazio, che riceveva e rimandava la luce, da riprendere nella purezza della fotografia. Il corpo per Weston era un oggetto privo del contesto che lo circondava, della persona che identificava. Il nudo per lui diventava un’alternanza di pieni e di vuoti, luci e ombre, o un orizzonte, un paesaggio di dune da contemplare. Quello che vediamo con gli occhi di Weston è un nudo, nient’altro che un nudo, in un purismo assoluto. La sua fotografia era più reale del reale; i suoi nudi, talmente reali da sembrare astrazioni, restavano sul sottilissimo confine tra contemplazione e seduzione. Per questo scatto mi sono ispirato a questo artista. Di seguito una mia interpretazione dei suoi lavori.
