Inseguendo la luna …

Ormai se ne sono accorti tutti; a questo punto è il caso che faccia “coming out”: sono profondamente affascinato dal nostro satellite e più in generale ad ogni dettaglio che fa riflettere sulla maestosità dell’universo. Non sono bastati fastidiosissimi acciacchi fisici a fermarmi. Chissà come sarebbe stato tra 28 giorni, meglio non rimandare. Ed ecco cosa è venuto fuori. Prima che mi dimentico: a parte l’immagine di copertina che raffigura la luna piena che svetta sulla Gran Madre di Dio e sul Monte dei Cappuccini, tutte le altre, non pianificate, sono il risultato di un atto banale ovvero del tirare fuori il telefonino dalla tasca…

Cominciamo con la “visione scatenante” appena messo il naso fuori casa. Come si fa a non pensare di far scattare l’inseguimento?

Luna piena sulle vie di Torino prima dell’alba

A questo punto scatta l’inseguimento. Mancano pochi minuti al calare definitivo e decido di inforcare l’automobile e di andare a trovare una posizione migliore e, soprattutto, libera per gli scatti successivi. Mi dirigo verso ovest fuori città e, dopo qualche minuto decido che può bastare anche perché “la signorina” di certo non sta ad aspettare! Di seguito il risultato della fermata.

Mi giro per riprendere l’auto ed individuo altre due scene da immortalare. La luna piena è tale anche perché in opposizione al sole nei confronti del nostro pianeta. Ecco perché dall’altra parte mentre la luna cala il sole sorge: spettacolo! E la nostra stella, appena sorta, illumina con la sua luce calda il Monviso che fa da sfondo al campanile di Tetti Neirotti.

Monviso e campanile di Tetti Neirotti all’alba

Infine, una coincidenza ed un’aspettativa: il riflesso ottico del controluce sul sole va a finire proprio su un nido, ora vuoto. Attendiamo fiduciosi la primavera che, con le sue temperature più miti, consentirà a quel nido di essere nuovamente abitato.

Nido all’alba in gennaio
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